Il primo titolo, pubblicato da Franco Maria Ricci nel 1963, fu un’opera di scrittura nel senso letterale del termine, il Manuale Tipograﬁco di Giambattista Bodoni. Bodoni, creatore di caratteri ricercati e assai stimati per la loro eleganza e leggibilità apriva nel 1790 una sua tipograﬁa.

La Storia

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6_Sydney-Lady-Morgan_1829_MET_Public-domain

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Pietro-Fontana_Venus-of-Medici-1819-Cooper-Hewitt_Public-Domain

La Venere de’Medici, risalente al I secolo a.C., è una delle sculture che il Granduca Cosimo III trasferì a Firenze da Villa Medici, nel cuore di Roma, all’inizio del XVIII secolo. La immaginiamo esposta nella Tribuna degli Uffizi e continuamente circondata dagli sguardi ammirati, curiosi, stupiti e attratti dei visitatori, simbolo perfettamente esplicativo del fascino che il passato “classico” esercitava sui grandtourists.

La Venere de’ Medici

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2_Richard Lassels, The Voyage of Italy

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5_Watch_MET-Museum_Public-Domain

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4_Elisabeth-von-der-Recke---Thorvaldsens-Museum_Wikimedia-Commons_Public-Domain

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3_Pompeo-Batoni_-Il-generale-William-Gordon-of-Fyvie_DA-LIBRO

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4_Gezicht op het meer van Nemi, Albert Christoph Dies, 1792_Rijksmuseum_Public domain

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5_Angelica-Kauffmann-by-Johann-Nepomuk-Rauch_Yale-Center-for-British-Art_Public-domain

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4_Giovanni-Battista-Piranesi-(1720-1778)_Vaso-Antico-di-marmo-che-si-vede-nella-Galleria-del-Palazzo-Farnese_DA-LIBRO

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3_Laurence-Sterne_A-Sentimental-Journey-Through-France-and-Italy-(1768)

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Tempio-di-Giunone,-Agrigento,-in-un-disegno-di-Emily-Lowe,-1859

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5_Tobias-Smollett_Travels-through-France-and-Italy-(1766)

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5_Impressions-of-intaglios-after-the-statuary-of-Canova-and-Thorvaldsen_MET-Museum_Public-Domain

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Matthew-Darly-and-Mary-Darly_The-Lilly-Macaroni-Publisher_1771_MET_Public-domain

Il Grand Tour fu uno dei principali mezzi per la creazione di un comune “gusto europeo”, che, pur riguardando in gran parte le classi sociali più alte e privilegiate, e pur venendo declinato in modi differenti a seconda del territorio, investiva la cultura nella sua interezza: le arti, la musica, la letteratura e anche il vestire. Manifestazione curiosa e leggermente eccentrica di questo aspetto furono i cosiddetti macaroni. Con questo soprannome venivano identificati, e talvolta irrisi, i gentiluomini inglesi che vestivano alla maniera italiana. Il celebre architetto Robert Adam descriveva così il proprio abbigliamento: Una gran chioma acconciata alla maniera francese, carica di cipria, ornamenti... un completo tagliato nel velluto bicolore... foderato di raso bianco: calze di seta bianca e gheroni di seta ricamati... Ai piedi scarpe Mariguin con tacco rosso. Fibbie scintillanti, nastri di pizzo e una spada dall’elsa d’oro completavano il suo aspetto.

I Macaroni

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9_Memoirs-of-Madame-Vigée-Lebrun-(1835)

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4_The-History-of-the-Decline-and-Fall-of-the-Roman-Empire-(1776)

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1_Maria_met_kind_Madonna_di_Foligno_Rijksmuseum_Public-domain

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2_Giovanni-Paolo-Panini,-Galleria-di-vedute-di-Roma-antica_DA-LIBRO

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3_Madame-de-Staël-by-Pierre-Louis-Bouvier,-1817_Rijksmuseum_Public-Domain

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3_Tuinen-van-de-Villa-d'Este-te-Tivoli,-1726,-anonymous,-1726_Rijksmuseum_Public-domain

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1_Elisabeth-Vigée-Lebrun_Autoritratto_DA-LIBRO

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La dimensione del viaggio predispone all’osservazione del paesaggio circostante e più in generale della Natura. Nasce così l’estetica del sublime teorizzata dal filosofo scozzese Edmund Burke ed elaborata quindi da Friedrich Schiller come esaltazione della grandiosità terribile degli scenari naturali che “strappa lo spirito dell’uomo all’angusta sfera del reale e all’opprimente prigione della vita fisica”.
Il grandtourist è portato alla contemplazione della Natura in quanto eterna potenza e il paesaggio inteso come occasione offerta all’animo umano di misurarsi con la grandezza incommensurabile della Natura, con la minaccia incombente dei suoi elementi e con la conseguente percezione dell’umana fragilità, assume un fascino particolare, che troviamo raffigurato nell’arte sotto varie forme.

Le rappresentazioni più efficaci del sublime sono forse quelle pittoriche, in cui grazie alla scelta di soggetti peculiari e agli accostamenti dei colori la Natura circonda e rende solenni le rovine, spesso sovrastate da cieli cupi. I fenomeni naturali come terremoti, alluvioni, eruzioni, vengono contemplati e riportati poi sulla tela, cercando di catturarne il loro fascino dirompente ed emozionante.
Assimilabili a queste espressioni, pur se di origine umana, sono gli effetti provocati sulla mente da grandi falò o esplosioni di fuochi d’artificio, che illuminano la notte e risaltano nel buio.

Sublimi visioni

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2_Robert Strange, Cristo risorto appare alla Vergine, incisione tratta dall’omonima opera di Guercino_DA LIBRO

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7_Mary-Shelley’s-History-of-a-Six-Weeks’-Tour-(1817)

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1_Sir-Francis-Bacon_Of-Travel-(1625)

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Jacob-Philipp-Hackert_Le-grandi-cascate-di-Tivoli

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6_Gezicht-op-Romeinse-kazernes-en-zuilenrij-te-Pompeï,-Louis-Ducros,-1778_Rijksmuseum_Public-domain

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6_Johann-Zoffany_Charles-Townley-e-gli-amici-nella-sua-biblioteca-a-Park-Street_DA-LIBRO

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8_Lady-Morgan_Italy

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Unprotected-females-in-Sicily,-Calabria-and-on-the-top-of-mount-Aetna,-1859

Tra la fine del XVII secolo e la prima metà del XVIII secolo una nuova idea di viaggio si diffonde in tutta Europa: inizia l’epoca del viaggiare per viaggiare, il viaggio diventa il fine e non più il mezzo per soddisfare un bisogno. Si viaggia in nome del sapere e della conoscenza, mossi dalla curiosità e da una volontà di scoperta, ma anche, perché no, per diletto e per un certo gusto d&#8217;evasione. È così che nasce e si diffonde la moda del “viaggio in Italia”. Culla della cultura occidentale, l’Italia è un vero e proprio museo a cielo aperto grazie al ricco patrimonio di opere d’arte che custodisce e con un clima mite e tradizioni millenarie che affascinano i visitatori provenienti da nord. Questo ambìto viaggio, che toccava anche i paesi continentali ma aveva come suo traguardo prediletto e irrinunciabile l&#8217;Italia, diviene una tappa fondamentale per i giovani rampolli dell&#8217;aristocrazia europea, così come per artisti, letterati, intellettuali, uomini di chiesa e di scienza e presto sarà noto con il nome di Grand Tour. Fu lo scrittore e viaggiatore inglese Richard Lassels ad utilizzare per primo questa espressione, nel suo libro The Voyage of Italy, pubblicato nel 1670. Questa e molte altre testimonianze e felici esperienze sono racchiuse tra le pagine di Grand Tour d’Europa, un volume Franco Maria Ricci Editore nato da una collaborazione con Van Cleef &amp; Arpels e dedicato ai viaggi e all’immaginario del Grand Tour.

Grand Tour d’Europa

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